S O N O R A C O R P O

EMBODIED HAPPINESS

"…Quando il corpo non partecipa integralmente alla vita, questa diventa superficiale, mancando appunto di una dimensione…" J.Liss e M.Stupiggia

Sonoracorpo è un’intuizione avuta molti anni fa. Prima che io
potessi darle un senso. Continuando ad ascoltare sono arrivata ad
Animasonora...e a tanto altro.
In questo blog condivido spunti, esperienze, riflessioni che
provengono da questo ascolto:
l’ascolto della voce del corpo.

Eravamo in bicicletta e stavamo cantando una musica di suoni
spontanei e senza parole.

 

Mia figlia Ginevra, che stava in piedi nel
cassone davanti alla bici , mi ha detto:

 

“Mamma, non sono io che
voglio cantare.

E’ il corpo che me lo dice.”

Aveva circa tre anni.

 


“Succede anche a me...” le ho detto.

 

Protect without suffocating

 

 

 

 

(English version below) 

 

Uno degli aspetti che come genitore trovavo più complesso da affrontare era il restare in equilibrio tra la sensazione di essere troppo protettiva o troppo poco di sostegno con le mie bimbe.

A volte mi era difficile capire se la difficoltà fosse troppo grande o meno. Ciò che ho fatto allora, è stato ascoltarmi. Stare nel corpo. E il corpo mi ha rivelato che la mia capacità di comprendere come agire era “sequestrata” dalla paura.

 

 

Paura che le mie figlie potessero sperimentare un senso di inadeguatezza nell’essere lasciate sole a tentare un’impresa “difficile” e sviluppare un senso di insicurezza in sé stesse che poi potesse pregiudicare la loro vita una volta cresciute...e allo stesso tempo paura che l’intervenire troppo le privasse della sensazione di “potercela fare da sole”.

 

Mi sono osservata. Ho accettato la paura. E poi...con un lavoro metacorporeo su di me sono tornata ad essere la “me stessa bambina”.Ho guardato la donna davanti a me, la “me stessa adulta e madre”. Ho sentito un “ Mi posso fidare di te “. La bambina ha dato la mano alla madre. Il mio corpo prima teso si è rilassato. Il respiro si è fatto più profondo e calmo…

Ho posto l’intenzione di richiamare tale sensazione di tranquillità ogni volta che le mie bimbe, ora di 8 mesi e 4 anni si trovino ad affrontare una sfida.

Sta andando bene.

 

Lo psichiatra Daniel Siegel afferma:

 

“Quando resistiamo all’impulso di trarre in salvo o di portare a compimento un’attività complicata al posto loro, dimostriamo ai bambini che crediamo in loro,lasciando che scoprano di potercela fare da soli.”

 

Ti propongo di portare l’attenzione a questo aspetto della relazione con tu@ figli@ : prendere coscienza è il primo passo.

 

Ecco come potresti fare: la prossima volta, prima di intervenire, fermati e respira. Cosa si muove in te? Cosa senti quando vedi che tuo figlio o tua figlia sono in difficoltà nello svolgere un compito ?

Quali sono le tue emozioni? E le tue sensazioni corporee?

Senti curiosità, ti senti fiduciosamente partecipe ? O provi preoccupazione, ansia, paura, agitazione ?

Il tuo viso è rilassato e sorridente? Ti si stringe lo stomaco? Le tue mani e i tuoi piedi vogliono “correre” ? Stai stringendo i denti ?

 

Inviami un feedback su : sonoracorpo@animasonora.life

Sarò felice di risponderti appena possibile.

Puoi richiedere il mio accompagnamento come coach: il primo incontro ( via whatsapp ) è gratuito.

 

 

 

One of the things that as a parent I found more complex to deal with was balancing the feeling of being too protective or too little supportive with my children.

Sometimes it was difficult for me to understand if the difficulty was too great or not. What I did then was listen to myself staying in the body. And the body revealed to me that my ability to understand how to act was being "kidnapped" by fear.

 

Fear that my daughters might experience a sense of inadequacy in being left alone to attempt a "difficult" undertaking and develop a sense of insecurity in themselves that could then affect their adult life ... and at the same time fear that too much intervention would deprive them of the feeling of “being able to do it alone”.

 

I observed myself.

 

I accepted the fear.

 

And then ... with a somatic work on myself I went back to being “me as a child”. I looked at the woman in front of me, the “adult myself and mother”. I heard a voice saying "I can trust you". The little girl shook her mother's hand. My tense body relaxed. My breath became deeper and calmer ...

I made it my intention to recall this feeling of inner peace every time my girls, now 9 months and 4 years old, find themselves facing a challenge.

It's going fine.

 

Psychiatrist Daniel Siegel states:

 

"When we resist the urge to rescue or complete a complicated activity for them, we show children that we believe in them, letting them discover they can do it on their own."

 

I propose that you bring attention to this aspect of the relationship with your son/sons: becoming aware is the first step.

 

Here's how you could do it: next time, before you intervene, stop and breathe. What is alive in you? How do you feel when you see that your son or daughter is struggling with a task?

What are your emotions? What about your body sensations?

Do you feel curiosity, do you feel trust and confident participation ? Or do you feel worry, anxiety, fear, agitation?

Is your face relaxed and smiling? Does your stomach tighten? Do your hands and feet want to "run"? Are you gritting your teeth?

 

Send me a feedback on: sonoracorpo@animasonora.life

I will be happy to answer you as soon as possible.

You can request my accompaniment as a coach via whatsapp at +31 06 23324045

Quando i piedi conoscono la terra, la testa sa, dove si trova il cielo

A.Ruthy

 

 

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